sabato 31 maggio 2014

Saronno, Expo 2015, Licor, Leonardo e i leonardeschi


Ieri sera, Vittorio Sgarbi ha visitato il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno ed ha auspicato che "Saronno diventi meta turistica colta e raffinata", riferendosi agli spettacolari cicli di affreschi dei leonardeschi Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari custoditi, insieme ad altre insigni opere d'arte, nel nostro tempio mariano.
Nel 2008, di ritorno da una manifestazione a Milano in primissima preparazione dell'Expo, sviluppai l'idea di formare un'associazione tra Comuni in cui vi fosse una significativa produzione liquoristica - di cui Saronno è esempio preclaro - per inserire la nostra città nel circuito dei Comuni d'identità e delle eccellenze, riuniti nell'Associazione "Res Tipica".
In brevissimo tempo, a maggio del 2009, nacque proprio a Saronno l'associazione tra Comuni "Licor", di cui tuttora mi trovo ad essere Presidente Nazionale, confermato come rappresentante del Comune di Saronno sia dalla Commissaria Prefettizia, sia dall'attuale Amministrazione.
A gennaio di quest'anno, in questa veste, ho presentato, su invito, all'Amministrazione Comunale il mio progetto "Brindisi d'arte", che "Licor", insieme al Comune, intenderebbe realizzare a Saronno nel 2015 in occasione dell'Expo, con una nuova edizione della manifestazione "Il Villaggio dei Liquori" (già tenutasi a Civitavecchia, Antrodoco e Torreglia, a cura di "Licor").
Nella lunga relazione di presentazione, scrivevo, tra l'altro:
 "Saronno gode di alcune sue caratteristiche specifiche, che ne favoriscono l'inserimento nel grande evento dell'Expo 2015: (...) una considerevole presenza di monumenti artistici di vasta notorietà; in particolare, i cicli di affreschi nel Santuario ad opera dei due maggiori allievi di Leonardo da Vinci, che legano Saronno a Milano ed alle celeberrime opere di Leonardo (il Cenacolo di S. Maria delle Grazie) e del Luini (San Maurizio al Monastero Maggiore): due siti a un tiro di schioppo dalla stazione ferroviaria Cadorna, quindi in collegamento diretto e rapido con Saronno stessa. Se già all'inizio del XIX secolo Stendhal scriveva che a Saronno si dà l'addio alla bella pittura italiana (su riferiva, nel viaggio di ritorno in Francia, alle opere del Luini e del Ferrari nel Santuario), sembra di tutta evidenza promuovere la conoscenza dei nostri pittori, come volàno per una visita non frettolosa alla città".
Da ciò, la proposta di progetto 
"Brindisi d'arte":
"La stazione di Saronno Centro costituisce il principale nodo della rete della già Ferrovie Nord Milano (ora Trenord): da qui si dipartono le linee per Milano Cadorna, Milano Centrale, Milano Porta Garibaldi, Milano Passante, Como, Novara, Varese, Laveno, Lodi, Monza Albairate, Malpensa Aeroporto.
Saronno è intimamente legata alle FNM da oltre 130 anni, sicché non dovrebbe essere difficile concordare con Trenord - al di là delle corse ordinarie - l'istituzione di apposite corse da Milano Cadorna - a cadenza da stabilirsi - con un treno storico, che conduca in città visitatori particolarmente attratti da un trasporto così singolare e caratteristico
(si veda l'esperienza con Challans, col treno storico, ripetutasi più volte dal 2008).
La vicinanza della stazione di Milano Cadorna a Santa Maria delle Grazie (dov'è custodito il Cenacolo di Leonardo) ed a San Maurizio al Monastero Maggiore (notissimo ciclo di affreschi di Bernardino Luini) permette di organizzare un tour leonardiano, di fondamentale importanza storico-artistica, che esalta i legami tra la metropoli ed i sui dintorni, dove la florida età rinascimentale ha sedimentato un complesso coerente di opere di bellezza universale (l'esempio da imitare è quello francese di Amboise, dove i pur ridotti ambienti leonardeschi, inclusa la suggestiva sepoltura, assolutamente non comparabili con la ricchezza lombarda delle tracce di Leonardo e dei suoi allievi, sono altamente valorizzati e visitati ogni anno da folle di turisti, in buona parte francesi, che hanno naturalizzato il grande italiano).
Un pacchetto leonardiano (Leonardo card)  potrebbe includere, in un unico biglietto, la visita al Cenacolo (a pagamento) + il treno A/R Milano Cadorna/Saronno (a pagamento) + la visita guidata al Santuario di Saronno ed agli affreschi leonardeschi (gratuita) + la visita al Villaggio dei Liquori (gratuita) + la visita al museo delle ceramiche Gianetti + l'autobus navetta stazione di Saronno/Santuario e viceversa (gratuito), nonché un appòsito
dépliant storico-gastronomico da realizzarsi per l'evento, in più lingue.
I possessori del biglietto pacchetto Leonardo (Leonardo card) potrebbero poi usufruire di sconti nei negozi di Saronno, d'intesa con Confcommercio, incluse riduzioni su pubblicazioni e gadgets del Santuario e del Museo Gianetti, sconti nei ristoranti per menù turistici all'uopo convenuti o su piatti specialmente dedicati ai prodotti dei Comuni di Licor,  nonché ottenere un piccolo omaggio presso il Villaggio dei Liquori (possibilmente una bottiglietta mignon di amaretto), ove avranno diritto ad uno sconto fisso in percentuale da convenirsi.
Un accordo con la gestione del Cenacolo a S. Maria delle Grazie, visitato incessantemente da migliaia di persone ogni anno, consentirebbe ai nostri leonardeschi di condividere indirettamente l'enorme fama del famosissimo affresco conventuale e di entrare in un circolo virtuoso, dagli effetti benefici che travalicano il mero evento dell'esposizione del 2015.
La creazione di una Leonardo-card coinvolgerebbe pure Trenord, il cui apporto ad Expo 2015 è di rilevanza insostituibile: l'inserimento della manifestazione saronnese e di Licor nel palinsesto dell'organizzazione di FNM sarebbe un volano formidabile per la diffusione del nostro evento tra gli utenti del trasporto ferroviario, massime per i passeggeri in provenienza internazionale e domestica dall'aeroporto di Malpensa. 
Nella Leonardo-card potrebbero essere inclusi anche altri eventi: l'ingresso al Museo della Scienza e della tecnica di Milano per i saloni dedicati alle pro-gettazioni leonardesche e, soprattutto, se sarà raggiunto l'accordo con il Museo Czartorysky di Cracovia (Polonia), alla visita all'esposizione straordinaria della Dama dell'Ermellino, Cecilia Gallerani, Contessa di Saronno.
Questa eccezionale opportunità dovrebbe vedere Saronno in prima fila per trarre notorietà dal celeberrimo ritratto di colei che, seppur casualmente per essere la favorita del potente Duca ambrosiano, entra nella storia del Ducato di Milano, tanto che Ludovico il Moro incaricò appunto il sommo Leonardo di ritrarre la sua favorita, ancora oggi nota in tutto il mondo per la perfetta bellezza che il pennello del Maestro ha perpetuato nei secoli".
Insomma, "Brindisi d'arte", "Villaggio dei Liquori" e "Leonardo Card", per un'estensione a Saronno della visita all'Expo 2015, all'insegna di alimentazione e arte, in un circuito parallelo in collaborazione anche con i Comuni aderenti a "Licor", le cui eccellenze nella produzione alimentare non si fermano ai liquori.
L'Amministrazione Comunale ha accolto con favore questo mio progetto, che è stato inserito nel progetto generale di Saronno, per il quale il Comune, come capofila, partecipa a bandi provinciali e regionali di finanziamento.
Il 12 giugno p.v., presiederò a Roma la riunione della Giunta Esecutiva di "Licor", per organizzare, appunto, il "Villaggio dei Liquori": quest'anno, in autunno, a Muccia e Pievebovigliana (MC) e l'anno prossimo, appunto, a Saronno.
Mi auguro che il nostro liquore - che la leggenda vuole legato a Bernardino Luini - già così famoso in tutto il mondo, insieme agli altri liquori dei Comuni soci di "Licor" (pure di grandissima notorietà  internazionale), consenta alla nostra città di partecipare con profitto al grande evento del 2015; come indicavo nella presentazione del progetto: "sono tutti elementi che, considerati unitariamente, consentono di ravvisare nella nostra città un piccolo polo di attrazione, che potrebbe invogliare non pochi visitatori dell'Expo 2015 ad un brevissimo viaggio per un'esperienza diversa ed anche rilassante, al di fuori dello stress espositivo".
Concludevo sottolineando le forti potenzialità dei Comuni aderenti a Res Tipica: "Indubbiamente, la sinergia dei Comuni liquoristici consente di dare un respiro molto più ampio al programmando evento in Saronno, anche per la notorietà all'estero dei marchi dei liquori rappresentati; la diversificazione merceologica e l'altissima qualità degli stessi dovrebbe essere un ottimo volàno, anche ai fini commerciali delle aziende.
Non è escluso che alcuni Comuni, che sono contemporaneamente soci di altre associazioni di identità (città del vino, del torrone, dell'olio, della mozzarella, della castagna, ecc.) approfittino dell'occasione per diffondere altri prodotti tipici e di alta qualità dei loro territori, così da ampliare la platea dei potenziali interessati".

Credo che il percorso così delineato possa essere attuativo degli auspici di Vittorio Sgarbi e dare una chance in più alla nostra città di beneficiare di ritorni positivi e a lungo termine dell'Expo 2015: se così sarà, come spero, faremo un bel brindisi, un brindisi d'arte, con senso di gratitudine ai nostri lungimiranti avi che, più di cinquecento anni fa, trovarono la forza ed i mezzi per chiamare a Saronno i più grandi artisti dell'epoca, donandoci un patrimonio storico-artistico di rara bellezza, che è nostro còmpito custodire e valorizzare.

mercoledì 14 maggio 2014

Depistaggio assessorile


L'Assessore Multideleghe ha risposto piccato (http://ilsaronno.it/?p=34635) alle mie osservazioni in materia di sicurezza in città (http://ilsaronno.it/?p=34579): con spreco di aggettivi roboanti ("gravità enorme") dà prova di non avere capito né il significato, né la portata delle mie lunghe riflessioni; solitamente temo di non essermi spiegato, ma nella fattispecie sono certo di essermi spiegato benissimo, al di là dei titoli giornalistici; chi non vuole capire, si abbandona a digressioni aggressive-polemiche, ma non dà risposte né puntuali, né coerenti.
Mancano i fondi: scontato e non certo brillante tentativo di prevedibile autodifesa. Ma non è vero. Se sono venuti meno i finanziamenti regionali, si sarebbero dovuti reperire fondi all’interno del bilancio comunale, riconoscendo la priorità al problema della sicurezza. Quante ore di servizi serale e notturno si sarebbero potute far fare alla Polizia Locale con le migliaia di euro dissipati per il deposito di biciclette inutilmente realizzato in fretta e furia di fianco al Municipio? E di esempi simili se ne potrebbero elencare parecchi.
Non c’è bisogno di dare direttive specifiche per allentare la guardia: basta non rinnovare i servizi con la scusa che mancano i fondi… Si può morire d’inedia, senza sparare un colpo… E magari osservando un occhiuto atteggiamento “sfiduciato” nei confronti della Polizia Locale, qualificando come illegittime le estensioni del nastro orario serale e promuovendo azioni di recupero di presunti crediti in odio a funzionari apicali della P.L., che – come tutti i Vigili – hanno il torto di non essere laureati in lingue neoromanze…
I Vigili che, appunto, lavorano dalle 7 del mattino su tre turni: che novità, l’hanno sempre fatto, fino alle 19.00; ma lo fanno ancora dopo le 19.00 sino alle 22 e, da venerdì alla domenica, fino alle 24?
Altro che interpretazioni border line di un esperto giurista: si tratta di una banale richiesta di applicare l’ordinamento, che è chiarissimo in materia: la P.L. ha funzioni sussidiarie in tema di sicurezza, in collaborazione preventiva con Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza. La capillare presenza della P.L. è di per sé stessa preventiva; gli Agenti conoscono la città, i punti critici, le zone deboli, rilevano le difformità, possono così concorrere ad una rete di sicurezza con le Forze dell’Ordine e intervenire direttamente in forma amministrativa e come Polizia Giudiziaria.
Il risveglio tardivo dell’Amministrazione sulla problematica della sicurezza non è un caso: deriva da un concetto di priorità che non pone in primo piano questo argomento. Si tratta di una scelta politica, condivisibile o meno. L’attuale maggioranza, a parte la costante lamentela sulla mancanza di fondi, aveva scelto di impegnarsi in altri settori, nonostante l’opposizione segnalasse le difficoltà su questo fronte, segnalazioni tacciate di allarmismo. Ora che il disordine ha raggiunto livelli intollerabili, l’Amministrazione non può più fingere ed ignorare e si è messa alla caccia di alibi ed invoca “convergenza su un tema così delicato”. Orbene, siamo stati talmente convergenti da avere richiamato l’applicazione dell’ordinamento in punto, evitando accuratamente di sparare bordate polemiche nell’immediatezza di recenti fatti eclatanti. Il nostro contributo riflessivo – peraltro accompagnato dal nostro legittimo giudizio di inadeguatezza dell’Amministrazione stessa – viene more solito scambiato per mera polemica con fini di interesse politico. Così non è: è vero, abbiamo un interesse, che supponiamo condiviso da tutti i cittadini, quello di una Saronno ordinata e sicura. Visto che l’Amministrazione intende continuare sino alla sua naturale scadenza, dia prova, finalmente, di un cambiamento di rotta e di una sincera riflessione sulla sottovalutazione del fenomeno che ha fatto sinora. Vediamo se lo saprà fare. I cittadini, ne sia certa, osserveranno e vigileranno, saranno giustamente esigenti e, fra un anno, daranno il loro giudizio (quello che l’odierna maggioranza, evidentemente, teme con ansia).

lunedì 12 maggio 2014

Sicurezza


Ragioniamo di sicurezza
Ho un grandissimo rispetto per le funzioni istituzionali, indipendentemente da chi temporaneamente le eserciti; per questo, ho evitato di commentare a caldo i recenti, inquietanti episodi  di delinquenza e di offese all’ordine pubblico che hanno insanguinato la città.
So benissimo che, in una zona di cerniera tra la metropoli ed altri importanti centri urbani, in presenza di una stazione ferroviaria nodo principale dei trasporti, mantenere la sicurezza sia opera difficile, spesso solo contenitiva, dai risultati non sempre brillanti, anche quando il problema sia seguito con costanza e con priorità.
Tuttavia, la lettura del comunicato della maggioranza e le dichiarazioni con cui il Sindaco “bacchetta” l’opposizione mi hanno molto colpito per la tardività e per la malcelata tentazione di affermare responsabilità di altri Organi dello Stato, al fine di minimizzare le competenze comunali.
“Parlando con il Prefetto – ha affermato il primo cittadino – ho avuto modo di portare lo sdegno e la preoccupazione della città per i fatti che accadono nella zona della stazione. Questo è il mio compito come sindaco. Quello delle forze dell’ordine è quello di vigilare e indagare e sono due attività che stanno portando avanti e di questo non possiamo che essere loro grati”.
La maggioranza, dal canto suo, ha affermato che “la situazione è stata molte volte segnalata dal sindaco Luciano Porro e dall’assessore alla Sicurezza Giuseppe Nigro alle istituzioni competenti e deputate ad affrontare e a ricercare la soluzione del problema, Prefettura e Questura nella fattispecie. Nella correttezza dei rapporti e nel rispetto dei ruoli tra le istituzioni, sindaco ed assessore avevano già esposto la loro preoccupazione per quanto avrebbe potuto accadere, come poi del resto si è ora manifestato” e ancora. (…): “l’Amministrazione ha dimostrato grande correttezza istituzionale, rispettando con fiducia, la divisione dei ruoli che Prefetto e Questore hanno più volte richiamato negli incontri: le politiche di sicurezza urbana, intese come controllo della viabilità, del decoro urbano alla Polizia Municipale, a Questura e Prefettura l’attribuzione dell’ordine pubblico. Per quanto riguarda il secondo aspetto, cioè l‘ordine pubblico”.
Orbene, l’ordinamento vigente non è quello che Sindaco e maggioranza dicono di conoscere.
In proposito, giova rammentare che il Sindaco ha una doppia figura: è capo dell’amministrazione comunale ed ufficiale del governo.
In quest’ultima veste, secondo l'art. 1 del R.D. 733/1931 (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) il sindaco è autorità locale di pubblica sicurezza, nei comuni dove manca il capo dell'ufficio di pubblica sicurezza del luogo (com’è a Saronno, che non ha un Commissariato della Polizia di Stato): L'autorità di pubblica sicurezza veglia al mantenimento dell'ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità e alla tutela della proprietà; cura l'osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e speciali dello Stato, delle province e dei comuni, nonché delle ordinanze delle autorità; presta soccorso nel caso di pubblici e privati infortuni. L'autorità di pubblica sicurezza è provinciale e locale.
Le attribuzioni dell'autorità provinciale di pubblica sicurezza sono esercitate dal Prefetto e dal Questore; quelle dell'autorità locale dal capo dell'ufficio di pubblica sicurezza del luogo o, in mancanza, dal Sindaco”.
L’art. 6 del D.L. 92/2008, modificando l’art. 54 del D. Lgs 267/2000 (TUEL - Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali) ha ampliato le attribuzioni del sindaco nelle funzioni di competenza statale.
Al riguardo, (art. 54. Co. 1) “il sindaco, quale ufficiale del Governo, sovrintende:
a)      all'emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalla legge e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica;
b)      allo svolgimento delle funzioni affidategli dalla legge in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria;
c)      alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone il prefetto”.

Il Decreto del ministro dell'Interno 5 agosto 2008, all’art.  2, dispone che il sindaco interviene per prevenire e contrastare:
a) le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l'insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all'abuso di alcool; 
b) le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana; 
c) l'incuria, il degrado e l'occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni indicate ai punti a) e b); 
d) le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico; 
e) i comportamenti che, come la prostituzione su strada o l'accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l'accesso ad essi”.
La Polizia Locale svolge funzioni  amministrative locali (polizia locale, annonaria, sanitaria, edilizia ed infortunistica stradale), nonché funzioni di Polizia Giudiziaria, per le quali dipende operativamente dall’Autorità Giudiziaria.
La Polizia Locale è chiamata pure ad assolvere anche funzioni ausiliarie di Pubblica Sicurezza; l’articolo 3 della Legge-quadro n. 65/86 afferma infatti che “gli appartenenti ai Corpi di P.L. esercitano nel territorio di competenza le funzioni istituzionali previste dalla legge e collaborano nell’ambito delle proprie attribuzioni con le forze di Polizia dello Stato, previa disposizione del Sindaco, quando venisse fatta, per specifiche operazioni, motivata richiesta dalle competenti autorità. I compiti di Pubblica Sicurezza sono: il mantenimento dell’ordine pubblico, la sicurezza dei cittadini, la tutela della proprietà, l’osservanza delle Leggi e dei Regolamenti Generali e Speciali dello Stato, delle Province e dei Comuni, nonché delle Ordinanze delle varie Autorità e il soccorso in caso di calamità”.
Il sistema così delineato, quindi, pur nella sua complessità tipicamente italiana, non riduce il Sindaco alla mera funzione di portare lo sdegno e la preoccupazione della città per i fatti che accadono nella zona della stazione”, ossia di segnalatore qualificato di situazioni di disagio e di inosservanza delle norme sull’ordine pubblico: se così fosse, il Prefetto ed il Questore non avrebbero bisogno di segnalazioni da parte dei Sindaci, basterebbe che leggessero ogni giorno la rassegna- stampa…
Come non è affatto vero che Prefetto e Questore siano gli unici responsabili dell’ordine pubblico, relegati i compiti del Sindaco soltanto al controllo della viabilità, del decoro urbano, come imprudentemente sostiene la maggioranza.
Il Sindaco, supportato dalla sua Giunta e dal suo Consiglio Comunale, può – anzi deve ­rendersi parti attiva anche per l’ordine e la sicurezza della porzione di territorio e per la popolazione assegnate al suo governo.
Lo può fare in molti modi, legittimi e leciti, che concorrono significativamente agli encomiabili sforzi di Carabinier, Polizia e Guardia di Finanza: oltre a segnalare (il che, fatto in modo discreto e riservato, è molto utile e proficuo) a Prefetto e Questore particolari tematiche (sulle quali la Polizia Locale può avere assunto informazioni e documentazione specifica), può intervenire con provvedimenti a largo raggio (che tra il 1999 ed il 2009 sono stati posti in essere), quali l’ampliamento dell’orario di servizio della P.L., soprattutto notturno; la creazione di avamposti  fissi della P.L. nei quartieri o in luoghi particolarmente sensibili (si pensi ai c.d. Vigili di Quartiere o al posto di P.L. alla stazione ferroviaria); la creazione di una rete di primissima sicurezza (come erano i c.d. Nonni Amici, che vigilavano nei pressi delle scuole e nei parchi e riferivano a chi di dovere situazioni anomale o pericolose); la partecipazione della P.L. ad operazioni di contrasto e di smantellamento di fenomeni delinquenziali in collaborazione con Carabinieri e Polizia di Stato; la disposizione di una presenza costante di pattuglie di Agenti della P.L. nelle strade cittadine, al fine di rendere visibilmente presenti le Forze dell’ordine; la dotazione della P.L. di strumenti difensivi efficaci, consentiti dalla legge, come i bastoni estensibili o sfollagente; l’emanazione di ordinanze – nei limiti posti dall’ordinamento – per contrastare specifici fenomeni pericolosi; promuove forme di vigilanza tramite mezzi tecnici che consentono il controllo a larga scala (le telecamere, p.es., utilissime non solo per motivi di multe stradali), ecc.
Si tratta di provvedimenti che, precedentemente, erano stati adottati e che avevano dato buona prova di sé, ma che – incoerentemente – sono stati smantellati dall’attuale Amministrazione, normalmente con la motivazione della carenza di fondi, oltretutto in una costante situazione di conflitto e di méfiance nei confronti della Polizia Locale.
Dunque, delle due l’una: o il Sig. Sindaco, con la sua maggioranza, ignora l’ordinamento e le sue attribuzioni; o li conosce, ma li ritiene obiettivo non primario della sua politica.
Non so quale delle due ipotesi sia più grave ed imbarazzante; certo, sapere che l’Autorità locale di pubblica sicurezza  (come tale definito dal T.U.L.P.S.), cioè il Sindaco, dopo quasi cinque anni di carica, consideri suo unico còmpito quello di portare lo sdegno e la preoccupazione della città per i fatti che accadono” al Prefetto ed al Questore è decisamente allarmante.
Come dicono gli Americani, “comprereste un’auto usata da costui?, la risposta – purtroppo, e lo dico con dispiacere per la persona e per l’istituzione - non può che essere negativa.
In questa materia, così seria e percepita con tanta sensibilità dai cittadini, a volte anche più del dovuto, Sindaco e maggioranza politica si sono dimostrati sul campo inattendibili ed incapaci.  
Intenti salvifici, spasmi di buonismo, desiderio inconfessato di distinguersi dagli altri, negazioni continue, fastidio per i richiami dell’opinione pubblica, li hanno condotti ad ignorare prima, a minimizzare poi, ad ammettere infine, con ritardo, reticenze ed infiniti distinguo, che l’ordine pubblico e la sicurezza sono gravemente minacciati nella nostra città: la soluzione, ovviamente, seppure buttata là per autoassolversi, non sta nel ribaltare sugli Organi Superiori il compito di intervenire, ma in una riflessiva presa di coscienza della propria manifesta insufficienza.
Un deciso cambio di rotta è ancora possibile, ma v’è da temere che, baloccandosi tra 30 all’ora, piste ciclabili, inversioni di senso di marcia, improbabili registri delle ultime volontà, dieci grandi progetti di cui nemmeno uno attuato ed altri provvedimenti di tale suprema portata, Sindaco e maggioranza non possano (e non vogliano) dare una risposta forte ai Saronnesi.
Forse – suggerimento privo di intenti polemici – è ora di studiare per bene l’ordinamento, le leggi, i regolamenti; ma per fare ciò, occorre tempo; per dedicarsi con profitto allo studio, sarebbe meglio, con umiltà, lasciare subito spazio per qualche mese al Commissario Prefettizio; di certo, non sarebbe peggio di com’è adesso.

Pierluigi Gilli
Capogruppo di Unione Italiana