lunedì 20 luglio 2009

Vacanze

«Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù… Ed egli disse loro: “Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco”.
Partirono dunque con la barca per andare in un luogo solitario in disparte..».
Marco 6, 30-32
Buone vacanze!

venerdì 17 luglio 2009

Analogie


Di interessante ed istruttiva lettura è questo servizio giornalistico:


Certo, quanto accaduto ad Arconate è diverso da ciò che è accaduto a Saronno, ma le analogie sono tante.
Una, in particolare: l’identica reazione delle sinistre di fronte ad atti legittimi dei loro avversari, dovunque e comunque; gli stessi slogan (democrazia in pericolo o deragliata).
A Saronno, in più, abbiamo anche lo sdegno delle “Donne Saronnesi” (autoproclamatesi vestali della democrazia: e le altre?), che non hanno battuto ciglio all’annuncio della composizione dell’effimera Giunta Porro: nemmeno una donna tra i sei Assessori; io ne avevo tre su otto (la coerenza innanzitutto, vero?); e abbiamo anche la raccolta di matite per il Presidente della Repubblica, che è la stessa Alta Autorità che firmerà presto, secundum legem, il decreto finale di scioglimento del Consiglio Comunale; forse che si spera in un coûp de théâtre dell’amato Capo dello Stato, che è il garante della Costituzione e della democrazia?

DECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2000, n. 267

Art. 141. Scioglimento e sospensione dei consigli comunali e provinciali

1. I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno b) quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per le seguenti cause:
(...)
3) cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell'ente, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia;
(...)
6. Al decreto di scioglimento è allegata la relazione del Ministro contenente i motivi del provvedimento; dell'adozione del decreto di scioglimento è data immediata comunicazione al Parlamento. Il decreto è pubblicato nella "Gazzetta Ufficiale" della Repubblica italiana.

Notevole è che questo art. 141 è inserito nel capo II del titolo VI del Testo Unico, entrambi intitolati “Controlli”.
La democrazia è salva.

martedì 14 luglio 2009

La ramazza


Cittadino scendi in piazza,
non restar indifferente!
Sia con noi tutta la ggènte
per spazzar con la ramazza
dal Consiglio comunale
gl’impudenti personaggi
che ridotti a meri paggi
si dimisero: e non vale!

Segnaliamo ai delusi
che spontanei marceranno:
forse Loro no, non sanno
con quei lunghi e tristi musi
d’esser solo minoranza
nel Municipal Consesso;
ma a lor accade spesso
di mobilitar la piazza
da indignati intermittenti.

Or per questi incoerenti
venga dunque la ramazza.

lunedì 13 luglio 2009

Manifestazioni "spontanee"


Qualche giorno fa, scrivevo su questo blog: “Urlare che siamo alla paralisi e alla tragedia, dunque, appare proprio fuori luogo; anzitutto è una manifestazione di preventiva disistima e sfiducia nei confronti del Commissario e del Subcommissario che il Prefetto ha scelto tra i suoi validi collaboratori (a cui invece si deve solo augurare buon lavoro!); in secondo luogo, è una trita e ritrita manovra, del tutto prevedibile, per distogliere l’attenzione da una situazione politica confusa, in cui la paralisi sarebbe stata cosa certa, anzi: certissima, per un conflitto latente tra un Sindaco appoggiato solo da una minoranza consiliare e tenuto a giochi di prestigio ed a manovre sottobanco per stare a galla: forse che, in un simile clima, si sarebbero potute compiere scelte chiare e coraggiose per il futuro della città? A me proprio non pare, nonostante l’evidente stizza di chi si è creduto onnipotente (con qualche accenno di pio spirito vendicativo) sebbene privo del necessario consenso all’interno del Consiglio Comunale; con un détournement inspiegabile: sino alle elezioni, si è gridato ad alta voce (non solo da parte dell’opposizione, a dire il vero) che il Consiglio Comunale era stato calpestato e ridotto ai minimi termini dallo strapotere del Sindaco; dopo le elezioni, con i risultati che conosciamo, il Sindaco è diventato miracolosamente l’Uomo della Provvidenza, al punto che non si è avuto vergogna di straparlare di un attacco alla democrazia o, peggio, di deragliamento della democrazia solo perché la MAGGIORANZA del Consiglio Comunale ha legittimamente deciso di dimettersi”.
Parole al vento, tanto che – come leggo sulla stampa – è stata organizzata una manifestazione “spontanea” di protesta per la sera del 16 luglio (pour cause, serata di apertura dei negozi...), che i curatori (spontanei anche loro?) spiegano così: “Durante le elezioni del 6/7 giugno (seguite dal ballottaggio del 21/22 giugno) la cittadinanza ha eletto la maggioranza del consiglio di centro-destra e un sindaco candidato per il centro-sinistra i Sedici consiglieri della maggioranza, prima ancora del consiglio comunale, si sono però dimessi facendo cadere il neo eletto sindaco e portando la città al commissariamento” per concludere: «A prescindere dall’appartenenza a partiti o correnti politiche – proseguono - noi cittadini riteniamo doveroso esprimere il nostro sdegno verso chi, anziché rappresentarci a pieno opera scelte anti-democratiche».
http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=146653
Scelte “anti-democratiche” (con il trattino)?? Ciò che l’ordinamento prevede è antidemocratico? L’ordinamento è antidemocratico? Le dimissioni sono illegittime? Preludono alla dittatura?? I Consiglieri di maggioranza si sarebbero dovuti ridurre a cortigiani della minoranza?
Ma che “democrazia” è mai quella di cui vagheggiano questi “spontanei”?
Piuttosto, appare molto poco democratico non capire (meglio: fingere di non capire) che senza la maggioranza nel Consiglio Comunale il Sindaco non è onnipotente e che, per restare a galla, avrebbe dovuto o piegarsi alla vera maggioranza o pretendere con arroganza o con “acquisti” trasformisti che la maggioranza lo sostenesse per suo “diritto divino”, anche se animata da idee e programmi molto diversi.
Forse che è questa la democrazia degli “spontanei” manifestanti? La “democrazia” della dittatura della minoranza, che per darsi tono e far mostra di muscoli non esita ad inventarsi leggende su inesistenti scheletri negli armadi ed altre simili sceneggiate da perenni indignati speciali; dopo aver evitato accuratamente di tentare un serio accordo, anche a tempo, con la vera maggioranza.
Bene hanno fatto i sedici Consiglieri di maggioranza a dimettersi: con coerenza, da persone oneste e leali.
In quindici giorni, ebbri di spirito rivoluzionario e di rivincita, hanno dato prova di essere schiacciasassi sordi e con il paraocchi; ora fanno i lamentosi; si rassegnino: fra qualche mese avranno la possibilità di rifarsi, se capaci, di vincere le elezioni e di governare.
Amen!
Che avesse ragione il Sen. Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha?
Miserrima fine delle mie ingenue speranze: “Il mio auspicio, per la nostra città, è che i pochi mesi che ci separano dalle prossime elezioni servano a tutte le forze politiche per rimettersi in sesto: al loro interno e, se possibile, anche nei rapporti tra avversari (mai nemici); lo so che è una speranza sottile sottile, ma… tentare non nuoce e sognare non costa”.
Con le manifestazioni “spontanee”, fine del film, purtroppo.


«Càpita di cercare di distorcere la realtà nella propria mente trasformandola in un sogno.. Però a volte è necessario vedere la vita con distacco, come una terza persona non coinvolta, per accorgersi di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato...» (Anonimo)

I nostri Frati

Ieri sera, durante la S. Messa nel Santuario del Beato P. Luigi Maria Monti, ho avuto un momento di vero imbarazzo quando il celebrante, p. Aldo, a conclusione delle invocazioni dei fedeli, mi ha rivolto parole di elogio e di ringraziamento. Mi è venuto in mente Giovanni Paolo I, Papa Luciani, che all’atto della sua presentazione alla folla festante dalla loggia della Basilica di San Pietro, confessò di essere diventato “tutto rosso” quando s’era reso conto di essere stato eletto alla Cattedra del Principe degli Apostoli; sono diventato “tutto rosso” anch’io, nel mio piccolo.
Voglio pensare che p. Aldo, rivolgendosi a me, abbia voluto ringraziare non tanto la mia persona, quanto i Saronnesi che, con me, hanno vissuto gli ultimi dieci anni di grande importanza per la Congregazione montiana: il primo centenario del trapasso di p. Monti, la sua beatificazione a Roma, la consacrazione del Santuario a lui intitolato, la traslazione dei resti del S.d.D. Bonifacio Pavletić, le feste del Beato, il concorso delle Vie dei Presepi, la mobilitazione per le vittime dello tsunami nel Kerala (India), la creazione della casa montiana a Lourdes e tanti altri eventi.
Il tutto senza scordare la normale attività dei nostri Frati nell’insegnamento, nell’assistenza sanitaria, nell’attività tipografico-editoriale, nella vita spirituale.
Che dire? I Saronnesi devono molto a questi nostri discreti Confratelli, che continuano a seminare sull’esempio del loro Fondatore: ne è conseguenza il nostro attaccamento a loro, che giunge all’affetto ed alla risposta generosa quando c’è bisogno di aiutare le loro diversificate azioni in tutto il mondo.
Per quanto mi riguarda, non ho fatto che applicare questa consolidata relazione tra la città ed i suoi Frati, dandovi significato concreto a nome di tutti i Concittadini.
In più, ho motivo di ringraziare io, con la mia famiglia, la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione per la vicinanza, davvero straordinaria, che ho percepito e provato lo scorso anno a Roma, durante il difficile e lungo periodo di ricovero all’Ospedale Bambino Gesù del mio ultimo figlio per un grande intervento al cuore: p. Aleandro era sempre con noi, soprattutto nei momenti più drammatici; ci ha fatto sentire a casa, anche se lontani, ci ha sostenuto con la sua serenità e la sua calma; come i numerosi amici di p. Monti (e tanti altri, in verità) che, uniti nel misterioso legame della preghiera, hanno steso un velo protettivo e di speranza. Le cure all’I.D.I. a Roma e poi a Saronno hanno contribuito al risanamento; ma la simpatia, l’affetto e l’amicizia sono state e sono il balsamo più importante. Grazie!
In mezzo a tante brutte notizie, una buona novella fa scalpore; mio dovere – finalmente – darla in modo pubblico (quanno ce vo’, ce vo’ – dicono a Roma), in segno di profonda stima e di vera gratitudine.

“L’albero si riconosce dai frutti: qui invenit amicos, invenit thesaurum”

venerdì 10 luglio 2009

Bottiglia mezzo piena o mezzo vuota?

Dopo la lettura dei titoli allarmanti della stampa locale, riportanti catastrofiche previsioni sulla presunta calamità (“una forte nevicata che copre tutto” l’ha fantasiosamente definita qualcuno) rappresentata dall’arrivo della Commissaria Prefettizia a seguito dello scioglimento del Consiglio Comunale e della decadenza del Sindaco “dei quindici (giorni)”, ho navigato nel web per vedere come l’avessero presa nei tanti Comuni in cui si è verificato un simile evento.
Sorpresa: non ho trovato da nessuna parte titoloni o tonitruanti dichiarazioni che facessero intendere (come invece succede qui da noi) che il commissariamento sia una tragedia e che si profili la paralisi.
Infatti, come è bene si sappia, non è vero, né può esserlo, che il commissariamento preluda a qualche mese di stasi e di mera ordinaria amministrazione: il Commissario, infatti, non è un semplice passacarte, ma unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune: sindaco, giunta e consiglio. In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione (tutto il contrario di quel che si legge in certe dichiarazioni gufanti sui giornali).
Quindi, la vita amministrativa continua a funzionare normalmente.
Ma v’è di più: con la penuria di risorse in cui si dibattono tutti gli Enti Locali territoriali (e, tra questi, ovviamente, anche Saronno), il Commissario non può che fare ciò che avrebbe fatto il Sindaco (e viceversa): se la torta è piccola, nessuno può darsi ai capricci della fantasia e scambiare per realtà ciò che le finanze non consentono (“Si è onesti e leali con gli elettori quando non si nasconde la dura realtà e non si fanno affascinanti voli pindarici, quando ci si impegna ad amministrare con rigore, efficacia, senso delle istituzioni” scrivevo qui il 18 giugno scorso).
Naturalmente, è opportuno che il Commissario – che non risponde agli elettori – non assuma decisioni strategiche, anche se lo può fare; però, a mio prudente avviso, p. es., potrebbe benissimo procedere nell’iter del nuovo P.G.T., con trasparenza, poiché le regole imposte dalla legge regionale valgono anche in questa evenienza, sicché dovrebbero essere organizzate le forme di consultazione popolare e di partecipazione delle categorie, delle associazioni, dei tecnici, delle forze politiche che la legge vuole; il Commissario, in tale veste, sarebbe automaticamente una garanzia di limpidezza e di imparzialità, in quanto per definitionem super partes, immune dalle chiacchiere sui portatori di interessi; fungerebbe da tecnico qualificato e renderebbe un servizio di grande utilità a tutta la comunità.
Naturalmente, il Commissario sarà prontamente avvertito dai competenti tecnici comunali (che sono permanenti, al contrario degli organi elettivi, che sono mutevoli) dei problemi più impellenti, che affronterà compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili.
Urlare che siamo alla paralisi e alla tragedia, dunque, appare proprio fuori luogo; anzitutto è una manifestazione di preventiva disistima e sfiducia nei confronti del Commissario e del Subcommissario che il Prefetto ha scelto tra i suoi validi collaboratori (a cui invece si deve solo augurare buon lavoro!); in secondo luogo, è una trita e ritrita manovra, del tutto prevedibile, per distogliere l’attenzione da una situazione politica confusa, in cui la paralisi sarebbe stata cosa certa, anzi: certissima, per un conflitto latente tra un Sindaco appoggiato solo da una minoranza consiliare e tenuto a giochi di prestigio ed a manovre sottobanco per stare a galla: forse che, in un simile clima, si sarebbero potute compiere scelte chiare e coraggiose per il futuro della città?
A me proprio non pare, nonostante l’evidente stizza di chi si è creduto onnipotente (con qualche accenno di pio spirito vendicativo) sebbene privo del necessario consenso all’interno del Consiglio Comunale; con un détournement inspiegabile: sino alle elezioni, si è gridato ad alta voce (non solo da parte dell’opposizione, a dire il vero) che il Consiglio Comunale era stato calpestato e ridotto ai minimi termini dallo strapotere del Sindaco; dopo le elezioni, con i risultati che conosciamo, il Sindaco è diventato miracolosamente l’Uomo della Provvidenza, al punto che non si è avuto vergogna di straparlare di un attacco alla democrazia o, peggio, di deragliamento della democrazia solo perché la MAGGIORANZA del Consiglio Comunale ha legittimamente deciso di dimettersi.
Il mio auspicio, per la nostra città, è che i pochi mesi che ci separano dalle prossime elezioni servano a tutte le forze politiche per rimettersi in sesto: al loro interno e, se possibile, anche nei rapporti tra avversari (mai nemici); lo so che è una speranza sottile sottile, ma… tentare non nuoce e sognare non costa.
A proposito di costi, fatti quattro conti, i costi delle elezioni di primavera (peraltro già ridotti per la concomitanza con le elezioni regionali) saranno ampiamente compensati con la cancellazione dell’uscita per le indennità di Sindaco, Assessori e Consiglieri… Che il Commissario sia una risorsa?

«Càpita di cercare di distorcere la realtà nella propria mente trasformandola in un sogno.. Però a volte è necessario vedere la vita con distacco, come una terza persona non coinvolta, per accorgersi di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato...» (Anonimo)

martedì 7 luglio 2009

Il "giustiziere"


Il Dottor Vito Tramacere, neo Consigliere Comunale e noto, apprezzato commercialista, così dichiara alla stampa:
“Si sono dimessi come un fulmine perché sono al corrente che il sottoscritto ha chiesto una sola fondamentale cosa al Sindaco Luciano Porro: avere a disposizione tutta la documentazione contabile e contrattuale così da poter dichiarare alla città, entro il 30 settembre 2009, da «controllore gratuito della gestione». Se trovassi elementi di danno per il Comune di Saronno: non riusciranno né a comprarmi, né a coprire le eventuali malefatte. È per impedire questo controllo che si sono dimessi come un fulmine (forse fra i dimissionari vi è anche una parte sana, forse!). (…) Ho un elenco di cose da verificare che, ne sono conscio, fa tremare i polsi a molti.(…) Vogliono impedire il controllo. Tutto qui. Il resto è aria fritta, è politica sporca” ( http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=146125)
Mentre scrivo, non mi tremano né i polsi, né le mani, anzi sorrido al pensiero dell’estate violenta (metaforicamente, beninteso) che il Dott. Tramacere, incarnazione moderna e gratuita di Maximilien de Robespierre, ci vorrebbe ammannire: per fortuna, da noi, la ghigliottina non c’è… Né ritengo che Egli sia l'ombelico del mondo.
Non so come interpretare le dichiarazioni appena riportate; sostenitore, come sono, del principio che la buona fede sia sempre presunta, scarto istintivamente l’ipotesi che si tratti di suggestive avvertenze (“avvertimento” suonerebbe troppo enfatico) o, peggio, che aleggi l’ombra dell’art. 621 del codice penale.
Mi sorprende che lo stimabile interlocutore, notoriamente persona moderata e prudente, usi parole come “malefatte” (attenuato dal comprensivo aggettivo “eventuali”), “comprarmi”, “impedire il controllo”, per concludere con l’apoteosi da requisitoria “politica sporca”.
Robespierre redivivo non si paluderebbe da Superman, da giustiziere gratuito, per fare annunci preventivi: agirebbe concretamente e sùbito per portare a conoscenza di chi ne ha la competenza ciò che gli appare malfatto.
Soprattutto ove si consideri che il Nostro è da sempre assiduo frequentatore degli Uffici Comunali, dove ha chiesto (ed ottenuto) pacchi di copie di documenti, ben oltre l’ordinario diritto all’accesso; documenti che, tra l’altro, com’è ovvio per ogni Pubblica Amministrazione, sono scritti e, in gran parte, sono pubblicati anche sul sito del Comune.
Ho l’impressione che, nella foga di motivare a sé stesso la sua ennesima conversione politica (i colori delle penne della ruota del pavone – sebbene splendidi – non basterebbero a completare la di Lui sterminata policromia), Egli dimentichi che gli organi di controllo esistono già, severamente disposti dall’ordinamento, senza omettere il Collegio dei Revisori dei Conti, i dirigenti, il Segretario Generale che, naturalmente, nemmeno si sognerebbero di porre in essere malefatte o, peggio, di coprire le malefatte altrui. A nessuno potrebbe essere impedito di fare i dovuti controlli!
Gli esempi
portati di presunta mala gaestio, peraltro, sono significativi della confusione determinata dalla voglia di colpire, nell’inconfessabile speranza che qualcuno abbocchi:
1) Il Teatro di Saronno: lo sanno anche i sassi che, senza un contributo annuale, non starebbe in piedi; è nato così, in una situazione che è comune a tutti gli enti teatrali d’Italia; ma fin da quando fu fondato, nel 1990, gli Amministratori hanno ritenuto opportuno investire nella cultura, per i cittadini, non nel profitto. Negli ultimi anni, per di più, una gestione molto oculata ha permesso di diminuire il finanziamento comunale annuale. Dov’è la novità? Dov’è lo scandalo?
2) Dilazioni ad una società dichiarata fallita: è incomprensibile che, in una situazione economica drammatica, qual è quella che stiamo vivendo, si concedano brevi dilazioni? A tanti sono state concesse, anche ad inquilini di case comunali che non riuscivano a pagare l’affitto… Nella fattispecie, scaduta la dilazione, sono state irrogate tempestivamente anche le sanzioni di legge. Per di più, si dimentica una circostanza: l’esistenza della revocatoria di cui all’art. 67 della legge fallimentare. Il credito del Comune di Saronno è privilegiato e garantito da fideiussione; come tale suppongo ne sia già stata chiesta l’ammissione allo stato passivo fallimentare. La stessa, identica cosa accaduta anni fa per un altro grosso concordato preventivo, da cui il Comune ricuperò in via privilegiata ogni suo credito. Purtroppo non fu così nel caso del fallimento dell’allora Saronno Calcio F.B.C. nel 2000: si trattava di crediti chirografari, molti perduti per prescrizione (maturata ben prima che la mia Amministrazione si insediasse nel 1999).
Controlli, indaghi, verifichi pure: i documenti sono pubblici; io resto a pié fermo e tranquillo, deciso a rispettare fino in fondo, con un supplemento di tolleranza non dovuto e con cristiana rassegnazione, l’invito catechetico a sopportare pazientemente le persone moleste.
Soprattutto, non spaccio per verità gli ansiosi, maliziosi sospetti, né faccio politica sporca (ci aiuta, forse, l'antico detto, secondo cui "chi mal fa, mal pensa" ?), né mi sento Superman.

Bon travail!

giovedì 2 luglio 2009

La coscienza


Il mio successore ha dichiarato alla stampa: “Se dovessi cadere, cadrò in piedi e a testa alta: posso rispondere solo alla mia coscienza”.

Già, la coscienza, parola impegnativa, che coinvolge tutto l’essere di una persona e ne detta i comportamenti.

Proprio con un semplice esame di coscienza, il neo Sindaco, a mio sommesso ed umilissimo parere, dovrebbe rispondere ad alcuni minimi ed essenziali quesiti:

1. Ho una maggioranza stabile ed omogenea in Consiglio Comunale, decretata dal voto degli elettori?

2. Se non ce l’ho, posso “costruirla” senza indurre i Consiglieri Comunali della maggioranza di centro-destra a tradire il mandato conferito loro dagli elettori?

3. Sono disposto a governare in modo traballante e a dipendere sempre dal voto di qualche Consigliere Comunale di centro-destra, che ha violato il mandato conferitogli dagli elettori e da un Consigliere che, fino a pochi giorni fa, si proclamava di destra e voleva fare lo sceriffo?

Chi si proclama onesto e leale, in coscienza, non potrebbe che rispondere NO a queste domande.

NO
non perché il neo Sindaco non sia persona stimabile, ma perché gli elettori non lo hanno messo in condizione di svolgere i suoi compiti nella stabilità, nella chiarezza, nella preventiva conoscenza di queste difficoltà.

Ne prenda atto e ne tragga le conseguenze; da solo, lealmente, onestamente, in coscienza, da persona libera e dignitosa.

Non è un dramma; la prossima volta, magari, le urne lo confermeranno; ma senza pasticci, compromessi, tradimenti, trasformismi, acquisti.

Con piena soddisfazione della propria coscienza.

Ci pensi.

mercoledì 1 luglio 2009

Sedici firme per Saronno


Di ritorno da una breve vacanza terapeutica, ho appreso con preoccupazione delle prime mosse del mio successore: come un carro armato, ha proceduto all’occupazione del Collegio dei Revisori dei Conti di Saronno Servizi s.p.a., validamente “assistito” da neoconsigliere Comunale espertissimo di norme societarie: prepariamoci ai prossimi blitz, metodo che il mio successore vorrebbe imperterrito instaurare, benché privo della maggioranza.

Se il buon giorno si vede dal mattino… Profondo rosso.

Uno spoil system portato all’eccesso, senza aver mai nemmeno tentato (“con onestà e lealtà”, cui ovviamente si ispira) un abboccamento con i Gruppi Consiliari della pur esistente maggioranza di centro-destra; preferisce il "dialogo" con i singoli Consiglieri Comunali (i partiti di centro-destra non si degna nemmeno di consultarli), nella speranza che qualcuno abbocchi, non vuole sostenitori, ma lacché; ed è già pronto a coinvolgere nell’amministrazione tutti i Consiglieri Comunali, quasi che l’ordinamento consenta di rilasciare deleghe, autonomia, rappresentanza, firma ad altri che agli Assessori: abbiamo un legislatore, che per accontentare tutti si deve inventare un ordinamento tutto suo.
Per questo sono d’accordo totalmente con l’iniziativa assunta dalla Lega Nord saronnese, i cui cinque Consiglieri sono pronti alle dimissioni immediate: l’equivoco deve cessare subito, perché rischia di tramutarsi nella fiera del trasformismo; la chiarezza è indispensabile per amministrare la città, che esige anzitutto il rispetto da parte della classe politica..

Non ho dubbi che il PDL e l’UDC seguiranno al più presto il coerente esempio della Lega Nord:
«Non ci alleeremo mai con la sinistra comunista ed estremista che appoggia Porro. Meglio un anno di commissariamento che cinque di sinistra estrema al governo della città. La Lega è affidabile e chiede subito il ritorno alle urne. Porro ha vinto per uno stratagemma studiato a tavolino. E' stato appoggiato al secondo turno addirittura da certe liste civiche che dicevano di essere di destra, ma in realtà hanno raccontato bugie e falsità al popolo» (http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=145728).

Sottoscrivo (per quanto la mia opinione possa contare), attendendo fiducioso – come prescrive la legge all’art. 141, co. 1., lett. b) del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 167 - “le dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell’Ente, della metà più uno dei membri assegnati”, norma ben nota ai Consiglieri Comunali e non solo agli addetti ai lavori, come, ad es., i Segretari Comunali.

Vedarèmm.